Due parole sui talent e sulla scena musicale indipendente italiana

E’ assodato che i talent non sono altro che un indagine di mercato fatta a spese dei telespettatori, (con tanto di fanbase bella e pronta prima ancora di avere un vero prodotto da proporre loro). E’ inutile ripeterlo e c’è chi ha descritto il fenomeno meglio di quanto potrei fare io.
Detto questo nella nostra Italia esiste una scena indipendente, in larga parte’piagnona’, che non fa altro che inveire contro questi fenomeni. Come se fossero i Talent a tenere lontano da loro il pubblico. Non è così ! Spesso la musica proposta è noiosa, già sentita, vuota di contenuti, mal suonata e stonata !!! Tutti questi elementi sicuramente allontanano il pubblico, ma il punto è un altro.
Cosa fanno i musicisti indie per attirare su di se le attenzioni del pubblico ?

Nulla o poco più !!!

Ehi gente qui non ci sono soluzioni del tipo:”Le 10 regole delle band indie del terzo millennio”

Non ho idee geniali altrimenti avrei già fatto qualcosa per me (e si, mio malgrado appartengo alla categoria) ma ho un solo consiglio. Essere artisti – e vivere della propria musica – richiede lo stesso impegno quotidiano necessario a svolgere qualsiasi altra attività. Volete far sentire la vostra voce, allora lavorate 8 ore al giorno al vostro obiettivo (magari con qualche straordinario non pagato e senza vaucher) e nel caso si presentasse la possibilità bussate anche alle porte dei Talent, non siate snob, gli unici snob che conosco sono quelli che non hanno avuto occasioni o che le hanno sprecate.

L’arte è lavoro e il lavoro è la più nobile delle arti.

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Pubblicato da ilcontroeditoriale

Appassionati d'arte e attualità, da qualche tempo blogger