Il miraggio

Non mi interessa come e con quali mezzi ma la corruzione sistemica è da combattere. Le ‘Élites’ sanno di essere corrotte e hanno paura. Sanno che ogni giorno sempre più persone comprendono la situazione. Il sistema sta perdendo la sua legittimità.

Non sono le mosse dei troppi partiti e movimenti a farmi fare queste affermazioni. Il mondo sta cambiando e i mutamenti sono qui, davanti a tutti noi. Chiari! Noi stessi siamo diversi, uomini del nostro tempo.

Si sta prospettando una grande opportunità per una trasformazione sociale radicale. E’ necessario essere pronti. Non dobbiamo avere paura.

I cambiamenti non dovranno essere solamente elettorali; in un’ottica che guarda verso il futuro questi saranno i meno importanti.

Viviamo in un sistema in cui la democrazia rappresentativa è solo un miraggio. I nuovi modelli dovranno unire le persone in gruppi di cooperazione; gruppi che in sinergia faranno crescere la comunità.

Dovremo spostarci verso un modello di democrazia diretta abbandonando quello della democrazia rappresentativa ormai destinato al declino.

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Pubblicato da ilcontroeditoriale

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Una risposta a “Il miraggio”

  1. – Più che sistemica credo che la corruzione in questo paese sia endemica. Non è solo il sistema in quanto rete di potere ma tutta la società, popolo incluso. Non credo che si possa risolvere dall’alto ma solo dal basso attraverso iniziative costruttive, anche di volontariato, che educhino la popolazione ad avere una mentalità diversa che avrà i suoi effetti forse fra 20 anni. La trasformazione non si prospetta ma si attua attraverso comportamenti e iniziative pro-attivi. Purtroppo io vedo una società molto passiva che si lamenta e basta.

    – La democrazia diretta è un’utopia quanto lo era il comunismo, per un motivo molto semplice: la percentuale di persone che vogliono partecipare alla cosa pubblica in modo costruttivo è molto bassa, troppo bassa. Basta guardare alla storia del M5S: quando è nato con i meetup, che erano un esperimento reale fichissimo dove la gente usava la rete per organizzarsi ma poi metteva a disposizione il proprio tempo e la propria faccia per discutere di problemi e proporre soluzioni, il M5S arrivava al massimo al 8%. Per crescere fino al 25-30% ha dovuto tirare dentro gli incazzati, gli urlatori, i Napalm51 ed ha dissipato il capitale umano dei meetup, distruggendone il cuore pulsante che era quello emiliano. e portando in parlamento un’accozzaglia di gente che in comune ha solo “l’anti-sistema”. Gente come Pizzarotti è stata selezionata sul campo, e alla fine ha fatto bene, ma si è trovata con un movimento che ha abbandonato la fase costruttiva per quella distruttiva per seguire il consenso. Il fine giustifica i mezzi? Forse, ma secondo me è stato un suicidio e un’occasione mancata. La gente non vuole partecipare, la democrazia della rete è un’illusione venduta da un’azienda. Credo che per il momento la democrazia rappresentativa sia ancora l’unica sistema possibile per evitare il caos. Ma forse è già troppo tardi.

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