Prendo spunto da quanto detto da Richard Ashcroft, voce dei The Verve, sullo stato attuale della scena indie.
[box] I’d rather listen to Rihanna than 90% of this critically-acclaimed shit.[/box]
[box] Just because something’s kinda indie and whatever and only a few people know it, it doesn’t give it more authenticity over Rihanna’s Work work work. I’d rather listen to the intro of her tune than 90% of the shit that is supposedly critically acclaimed or alternative rock.[/box]
Provo continuamente ad ascoltare la “buona musica” indie italiana. Mi impegno! Supero i primi 3 pezzi, salto all’ultimo brano per poi tornare indietro e così via, ma niente da fare. Sicuramente il problema è mio ma – a mio avviso – i tanti Cosmo, Cani, Thegiornalisti, Francesco Motta e via fino alle nuovissime leve, non lasciano nulla.
A modo loro sicuramente si impegnano ma mancano di sostanza.
Non me ne frega un cazzo se cantano il loro malessere generazionale, lo facevano i Nirvana, l’han fatto le Orme e i New Trolls come gli U2 i Rem i Cure, perfino Eros Ramazzotti ha cantato il malessere della sua generazione e cazzo (mi ripeto!!) funzionava. La musica era ben fatta, ben eseguita, ben pensata, i testi lasciavano qualcosa.
E’ allora ?
Allora piantiamola di dare spazio ad artisti che valgono meno del loro nome e cerchiamo di educare il pubblico alla buona musica. Ci sono tantissimi indipendenti, anzi no, artisti incidentalmente indipendenti, che han qualcosa da esprimere e lo sanno fare con i giusti strumenti. Diamogli spazio. Potremmo essere fortunati.
Vi lascio in compagnia di un paio di video che val la pena guardare e ascoltare.